martedì 14 luglio 2009

La Calabria del turismo consapevole che cresce tra i piccoli borghi

Borghi autentici e borghi antichi, comunità ospitali, città dei sapori, piccoli Comuni decisi a tenere strette le tradizioni e promuovere un territorio bellissimo e poco conosciuto. È la Calabria, un pezzo d’Italia “minore” che cerca il suo riscatto nel turismo consapevole.

La Calabria è disseminata di borghi. Dal Nord al Sud, lungo i 700 e più chilometri di coste affacciate su tre mari trasparenti, tra le colline coperte di vigneti, uliveti e agrumeti, sulle montagne maestose del massiccio del Pollino, della Sila e dell’Aspromonte. Borghi antichi, fondati dalle popolazioni autoctone degli itali, dai greci, dai bizantini, dai normanni, dagli angioini, dove ancora si parlano il grecanico, i dialetti di origine albanese, la lingua occitana. Borghi di agricoltori e pastori che si sono spopolati con l’emigrazione e oggi sono “paesi di vecchi”, a rischio di rimanere vuoti. Borghi in gran parte intatti, per la disgrazia o la fortuna di uno sviluppo industriale che non è arrivato, se non col contagocce. Incluso quello turistico che figura come una delle prime voci dell’economia calabrese ma riguarda soprattutto poche stazioni balneari e sciistiche.

Oggi in questi borghi c’è una voglia di rinascita che passa per il desiderio di non perdere il patrimonio di storia e cultura che ancora custodiscono, di rivivere per gli abitanti e per gli ospiti, di far conoscere le tradizioni, i prodotti tipici, la bellezza dei paesaggi . E farne le ali di un nuovo sviluppo, in armonia con il territorio, l’ambiente e le persone. Alcuni di questi borghi sono tra “i più belli d’Italia”, altri appartengono alla rete dei Borghi autentici, a quelle delle Città del vino, dell’olio, del miele, dei “paesi dipinti”, riunite nel progetto Res Tipica. Molti altri, come i Borghi del Parco della Sila e i Comuni dell’Alto Jonio, hanno cominciato a lavorare per un futuro che si gioca anche sulla sfida del turismo consapevole. Una sfida che coinvolge amministrazioni locali -dai piccoli Comuni alle cinque Province, che da qualche mese sono entrate a far parte del “Coordinamento meridionale agricoltura” per la valorizzazione del mondo rurale- , cittadini, associazioni e cooperative sociali, come AltraCalabria di Fiumefreddo Bruzio o Mondocultura Athena di Praia a Mare, nate dalla voglia di promuovere il territorio e creare nuove opportunità di lavoro onesto e qualificante. Senza doverle andare a cercare lontano. Senza lasciare la propria terra a un destino di abbandono.

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