sabato 27 giugno 2009

Sbarcogas

I Gruppi d'acquisto solidale di tutta Italia si incontrano dal 26 al 28 giugno in Sicilia per il IX convegno nazionale

A Petralia Sottana, nel Parco delle Madonie, tre giorni di riflessione e incontro dedicati ai temi dell’economia solidale. In programma racconti di esperienze, lavori di gruppo e approfondimenti, ma anche laboratori di cucina madonita -per preparare insieme i pasti- attività ludiche e laboratori per bambini, incontri nelle fattorie, yoga, concerti, visite guidate e il "villaggio delle relazioni e degli scambi" con stand di produttori. E per dormire, una selezione di strutture convenzionate e una rete di ospitalità privata.
L'associazione Siqillyàh, che organizza l’evento, invita a fermarsi più a lungo per visitare la Sicilia e partecipare ad altri appuntamenti interessanti, come Solexp, in programma dal 3 al 5 luglio, sempre nel Parco delle Madonie, per parlare di sostenibilità e legalità.

www.ermes.net

Programma e info su www.sbarcogas.org

A Napoli "ronde pizza e mandolino''

Una sessantina di ex detenuti del progetto «Escodentro» aiutano i turisti a orientarsi in città

Da qualche giorno a Napoli c’è un servizio di guide turistiche gratuite. Si riconoscono per la pettorina gialla fluorescente e il tesserino identificativo rilasciato dalla Regione Campania. Tre giorni a settimana, dalle 8 alle 14, accolgono i turisti al porto e li accompagnano in giro per la città. A definirsi “ronde pizza e mandolino” sono loro stessi, ex detenuti inclusi nel progetto per il reinserimento lavorativo «Escodentro», in risposta alle polemiche suscitate dall’iniziativa, soprattutto da parte delle guide professioniste e del Ministro Gasparri. Ma Corrado Gabriele, assessore regionale alla Formazione e Lavoro, difende il progetto che, dice, “vuole dare un’opportunità a 400 ex detenuti, per non farli tornare tra le braccia dei camorristi”.

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venerdì 26 giugno 2009

Brasile Encantado

Una natura senza eguali, megalopoli e villaggi isolati, culture ancestrali intatte o ibridate e reinventate, popolazioni vive e ospitali. Sono le mille facce del Paese sudamericano che è stato tra le prime mete del turismo responsabile italiano. E non smette di stupire

La Chapada Diamantina è un grande parco naturale nello Stato brasiliano di Bahia. Più di 150.000 ettari di paesaggio roccioso scavato da sorgenti e corsi d’acqua che hanno creato pinnacoli, canyon, grotte, cascate, laghi sotterranei come il “Poço encantado”, dove ogni giorno si ripete lo spettacolo dei raggi del sole che penetrando da una fessura accendono tutto l’antro di azzurro. Le città -Andaraì, Mucugè, Lençois, Iguatù- brillano ancora della “corsa ai diamanti” che all’inizio del ‘900 aveva fatto del Brasile il primo produttore mondiale del minerale più prezioso. Questo paradiso dell’ecoturismo è la destinazione di una proposta di viaggio dell’associazione Lo Spirito del Pianeta: 15 giorni nella natura spettacolare della Chapada, con visite ai laboratori e al Museo del diamante, a progetti sociali e ambientali, e la possibilità di partecipare a stage di cucina tipica e capoeira. Si può partire in gruppo -la prossima partenza è il 20 giugno-, o da soli quando si vuole. Al ritorno, prima di reimbarcarsi per l’Italia, è prevista una sosta di qualche giorno a Salvador, per visitare la capitale bahiana e i suoi bellissimi edifici coloniali.

A Salvador, dove i turisti non mancano ma contribuiscono ben poco al benessere della popolazione, si dorme a Casa Encantada. Casa Encantada non è solo un alberghetto immerso in un parco tropicale a 300 metri dalla spiaggia di Itapoã, quartiere residenziale di Salvador “frequentato, cantato e celebrato da Toquinho, Vinicius e Jorge Amado”. È un centro culturale e d’incontro che porta con sé un pezzo di storia del turismo responsabile e solidale italiano: fu creata una decina di anni fa dalla Ong Movimento Laici America Latina –oggi Progetto Mondo Mlal- ed è uno dei primi esempi di intreccio felice tra cooperazione e turismo. Oltre a un’ospitalità familiare, e alla possibilità di fermarsi “da un giorno a una vita”, offre corsi di capoeira, percussioni afro-bahiane e lingua portoghese, escursioni guidate a Salvador e nella Bahia de Todos os Santos, la possibilità di conoscere il Candomblé, incontri con persone e associazioni impegnate per la giustizia sociale e i diritti del popolo brasiliano, come i Teologi della Liberazione e il movimento contadino dei Sem Terra.

Altro presidio storico della cooperazione italiana in Brasile, che insieme a Casa Encantada ha fatto del Paese una delle prime destinazioni del turismo responsabile in partenza dall’Italia, è la Pousada Tremembé, aperta negli anni ‘90 dall’associazione Tremembé Onlus di Trento a 200 chilometri da Fortaleza, nello stato del Cearà. Oggi Tremembé è la testa e il motore di una rete di turismo comunitario che comprende otto villaggi di pescatori sparsi tra le dune di sabbia bianca, le foreste di mangrovie e le lagune della costa nord-orientale, un villaggio degli indios Jenipapo Kanindè, un assemblamento rurale formato da 55 famiglie che hanno ottenuto la terra nel 1995 e ora vivono di agricoltura biologica, e, a Fortaleza, una sede del Movimento dei Sem Terra e un’associazione di un quartiere popolare. La rete, nata per rafforzare l’offerta turistica e garantire alle comunità la possibilità di rimanere sulle loro terre vivendo di pesca e agricoltura, si chiama Tucum, dal nome dell’albero con il cui legno si realizza l’anello nero simbolo della lotta di molti movimenti sociali dell’America Latina.

Sia Casa Encantada che Pousada Tremembé e le altre strutture della Rete Tucum –che offre piccole pousadas e stanze nelle case degli abitanti- accolgono turisti tutto l’anno. Le associazioni italiane collegate organizzano alcuni viaggi di gruppo e danno informazioni e supporto ai viaggiatori indipendenti. Partenze regolari sono invece garantite, oltre che da Lo Spirito del Pianeta Viaggi, dalle cooperative Viaggi Solidali (prossime date 6 giugno, 11 luglio, 8 agosto, 5 settembre) e Viaggi&Miraggi (7 e 26 giugno, 10 e 17 luglio, 7, 14 e 28 agosto).

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martedì 9 giugno 2009

Apre in Svizzera il primo hotel a zero stelle

A Teufen, nel cantone elvetico dell'Appenzello Esterno, un vecchio bunker ospita il “Null Stern Hotel”, metà albergo e metà installazione artistica. Tutto all’insegna della massima sobrietà e del riuso. Ancor prima di aprire, il primo hotel a zero stelle del mondo era già un successo. I suoi ideatori, i gemelli svizzeri Frank e Patrik Riklin, artisti concettuali, dicono di aver ricevuto 1000 prenotazioni prima dell’inaugurazione. Il loro “Null Stern Hotel” è nato per “creare un’antitesi alla follia di lusso e di grandezza dei tempi odierni” coniugando il concetto di albergo come installazione artistica con la possibilità di soggiornare a prezzi bassissimi.È con questa idea in mente che hanno “preso in gestione” un bunker nel comune di Sevelen, hanno comprato i mobili di un albergo che stava chiudendo e, con l’aiuto di artigiani locali, hanno recuperato, riadattato e ricostruito altri pezzi d’arredamento da materiali di riciclo. Al centro del progetto, infatti, c’è l’obiettivo di dare una seconda vita a immobili e oggetti in disuso, riadattandoli e riusandoli per “attività profittevoli, sostenibili e con vocazione comunitaria e sociale”.Al “Null Stern Hotel” l’ospitalità è pensata come un “work in progress, dove l’ospite da un lato e gli sviluppi della società dall’altro vengono posti al centro di un processo creativo continuo”. E un work in progress è anche il marchio “Zero Star Hotel” che i gemelli Riklin hanno creato insieme alla società "Minds in Motion" di Losanna, per replicare l’esperienza in altri luoghi e creare la prima catena internazionale di hotel a zero stelle.

Apre in Svizzera il primo hotel a zero stelle